Le nuove frontiere dell’abitare: soluzioni innovative per il futuro

Entro il 2050, saranno necessarie oltre 3,6 milioni di abitazioni rinnovate e accessibili in Italia per rispondere alle esigenze di studenti, anziani e lavoratori a reddito medio-basso. Si tratta di una sfida cruciale, non solo per l’enorme quantità di investimenti richiesti (oltre 1.400 miliardi di euro), ma anche per la necessità di trasformare il modo in cui concepiamo la casa.

L’idea chiave è che la casa debba essere flessibile e capace di adattarsi alle diverse fasi della vita. Un giovane studente può iniziare con un piccolo appartamento, mentre una famiglia in crescita avrà bisogno di più spazio e servizi. Nella vecchiaia, poi, diventa importante vivere in contesti che favoriscano l’indipendenza, magari con soluzioni di cohousing o residenze assistite.

Oltre alla demografia, stanno cambiando anche le preferenze abitative. La crescente solitudine e le difficoltà economiche stanno spingendo sempre più persone a considerare forme di coabitazione o soluzioni abitative specializzate, come il social housing o il coliving. Oggi, però, meno dell’1% del patrimonio residenziale italiano è composto da queste tipologie di abitazioni, un dato nettamente inferiore rispetto ad altri paesi europei.

Milano e Roma guideranno questa trasformazione urbana, con il 5% delle nuove abitazioni concentrate nel capoluogo lombardo e il 3% nella capitale. Queste città, insieme alle loro aree metropolitane, rappresenteranno il 45% delle nuove abitazioni previste. In totale, oltre 165 miliardi di euro di nuovo valore immobiliare potrebbero essere generati solo a Milano, seguita da Roma con 138 miliardi.

Gli investimenti necessari non riguarderanno solo la costruzione di nuove case, ma anche la manutenzione delle strutture e l’implementazione di servizi accessori di alta qualità. Circa il 42% delle nuove abitazioni dovrà includere servizi come spazi verdi, aree comuni e supporto per anziani o persone con disabilità, rappresentando un’enorme opportunità per gli investitori. Tuttavia, la sfida più grande sarà trovare un equilibrio tra il coinvolgimento del settore privato e l’accessibilità economica per le categorie più svantaggiate.

Per incentivare questi investimenti, si stanno valutando strategie innovative. Ad esempio, Legacoop Abitare ha proposto la creazione di una “Piattaforma Finanziaria” che, ispirandosi a modelli già attivi in Francia, potrebbe essere finanziata con risorse pubbliche e attrarre capitali europei. L’obiettivo è sostenere progetti di rigenerazione urbana e housing sociale, che potrebbero colmare il divario tra domanda abitativa e disponibilità economica.

Questi cambiamenti rappresentano una grande opportunità per chi desidera investire nel settore immobiliare italiano. Le trasformazioni urbane, le nuove esigenze sociali e la crescente domanda di soluzioni abitative flessibili e sostenibili aprono infatti interessanti prospettive per il futuro, soprattutto nelle principali aree metropolitane del Paese.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 03/10/24, articolo di Laura Cavestri



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