Nuove regole per gli affitti brevi: riflessioni dell’impatto sul mercato delle locazioni a lungo termine a Verona
Con settembre è entrato in vigore il nuovo obbligo per chi offre alloggi in affitto breve: l’esposizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questa misura, voluta per garantire maggiore trasparenza nel settore e contrastare l’evasione fiscale, prevede anche l’installazione obbligatoria di rilevatori di fumo, gas e la presenza di estintori in ogni unità abitativa. I proprietari hanno ora un periodo di due mesi per adeguarsi a queste nuove normative.
Verona, città con una forte attrattiva turistica, ha visto negli ultimi anni una crescita significativa degli affitti brevi, alimentata dalla crescente domanda di soggiorni temporanei, soprattutto nel centro storico e nelle zone di maggior interesse turistico. Tuttavia, questo sviluppo ha avuto un impatto tangibile sul mercato delle locazioni a lungo termine, con una riduzione dell’offerta e un conseguente aumento dei canoni di affitto per i residenti.
L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale e delle nuove misure di sicurezza potrebbe comportare una serie di conseguenze rilevanti per il mercato immobiliare veronese. In primo luogo, la necessità di conformarsi alle nuove normative potrebbe scoraggiare alcuni piccoli proprietari, che potrebbero trovare gravoso o economicamente non sostenibile l’adeguamento richiesto. Questo potrebbe portare a una diminuzione dell’offerta di affitti brevi, liberando così potenzialmente alcune unità immobiliari per il mercato delle locazioni a lungo termine.
Inoltre, l’aumento dei costi operativi legati all’adeguamento degli alloggi potrebbe riflettersi in un incremento delle tariffe per gli affitti brevi. Questo potrebbe ridurre la competitività di questi alloggi rispetto agli affitti a lungo termine, incentivando i proprietari a considerare nuovamente la locazione stabile come un’opzione più sicura e remunerativa, soprattutto in un contesto di mercato immobiliare dove la domanda di alloggi permanenti è in costante crescita.
Se da un lato queste nuove normative potrebbero rappresentare una sfida per molti proprietari di immobili destinati all’affitto breve, dall’altro potrebbero rivelarsi un’opportunità per riequilibrare il mercato delle locazioni a Verona. Un possibile incremento dell’offerta di immobili disponibili per l’affitto a lungo termine potrebbe contribuire a calmierare i prezzi, migliorando l’accessibilità abitativa per i residenti e, di conseguenza, rendendo Verona una città più vivibile.
In sintesi, mentre il nuovo Codice Identificativo Nazionale e le misure di sicurezza imposte possono sembrare inizialmente un peso per i proprietari, potrebbero nel lungo termine portare a un mercato delle locazioni più stabile e trasparente, con benefici sia per i residenti che per l’economia cittadina.
Fonte: L’Arena, R.V., del 02/09/2024