Verona e la bolla immobiliare

Verona, una delle città più affascinanti e storiche d’Italia, sta vivendo una contraddizione immobiliare che non può passare inosservata. Mentre il mercato degli affitti turistici continua a crescere, con tariffe giornaliere che raggiungono cifre importanti, un numero preoccupante di case rimane vuoto, né abitato né affittato.

Nonostante la domanda per affitti turistici sia elevata, una parte significativa del patrimonio immobiliare veronese rimane vuota. Secondo uno studio dell’Università Iuav, che ha rielaborato dati Istat per conto della fondazione Openpolis, nel Comune di Verona circa 100.564 abitazioni su 494.840, pari a circa il 20%, non sono abitate in modo permanente. Questo dato riflette una tendenza preoccupante, soprattutto se si considera che molti di questi alloggi potrebbero essere messi a disposizione di residenti locali, affrontando così la crescente crisi abitativa.

Il fenomeno degli alloggi vuoti diventa ancora più evidente nelle località turistiche del lago di Garda e in Lessinia, dove la percentuale di case non abitate raggiunge cifre allarmanti. A Lazise, il 53% degli alloggi è vuoto; a Bardolino, si sale al 55%; Malcesine vede il 65% delle abitazioni non occupate; e a Brenzone il dato raggiunge il 68%. La situazione è ancora più critica in Lessinia, con punte del 70% a Erbezzo e Bosco Chiesanuova, fino all’80% a Ferrara di Monte Baldo.

Un’altra nota dolente è rappresentata dalle case popolari. Nella città di Verona, tra gli alloggi gestiti da Agec (Azienda Gestione Edifici Comunali) e Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale), si contano circa 800 alloggi sfitti. Questo dato è particolarmente sconcertante, considerando la crescente domanda di abitazioni a prezzi accessibili per le fasce più deboli della popolazione.

Verona si trova di fronte a un dilemma immobiliare che riflette una sfida più ampia a livello nazionale: da un lato, il mercato degli affitti turistici continua a crescere, incentivando i proprietari a destinare le proprie case ai turisti piuttosto che ai residenti. Dall’altro, il numero elevato di case vuote, sia nel contesto urbano che in quello turistico, solleva questioni importanti sulla sostenibilità di questa tendenza a lungo termine. Affrontare questa sfida richiede interventi mirati, sia a livello locale che nazionale, per bilanciare le esigenze del turismo con quelle della comunità residente, garantendo che la città rimanga vivibile per tutti.

 

fonte: Francesca Lorandi, L’Arena del 18/08/2024

 

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